
Italiani e scommesse: una perdita media di 374 euro a testa
Scommesse, Italia al nono posto della classifica di perdite pro-capite al gioco, con una media di 374 euro a testa. E lo stato intanto guadagna circa 11 miliardi l’anno di tasse.
Quanto vale il business delle scommesse in italia?
Italiani, popolo di santi, eroi e… giocatori d’azzardo (perdenti). A dirlo è l’Economist, a margine di un report sulla diffusione del gioco d’azzardo nel mondo. Vale oltre un miliardo di euro il business delle scommesse in Italia, con il settore sportivo che nel 2016 ha toccato un valore di circa 350 milioni di euro. Un mercato redditizio che sembra non conoscere crisi, anzi.
Numeri sempre in crescita
Gli italiani puntano soprattutto sul calcio (81%). La spesa per questo particolare ambito di scommesse fa rilevare un aumento progressivo negli ultimi 4 anni con un exploit nel 2016.In particolare, nel 2012 gli scommettitori sportivi hanno puntato sul calcio circa 167 milioni di euro, che sono diventati 192 milioni nel 2013, 214 milioni nel 2014 e 267 nel 2015. Infine, nel 2016 il boom che ha fatto toccare quota 350 milioni di euro. Non volano le scommesse su altri sport minori, con il tennis che si attesta al 12% e il basket che raggiunge appena l’1%.
Dove si scommette di più?
Napoli è la citta in cui si gioca più d’azzardo: i napoletani hanno giocato oltre 264 milioni di euro. Al secondo posto c’è Roma con una raccolta di oltre 146 milioni, mentre Milano si piazza alla terza posizione di questa speciale classifica con circa 109 milioni. Napoli è in testa grazie al numero massiccio di esercizi presenti sul territorio, ben 1221. Il doppio di quelli di Roma, che sono 635. I dati sono aggiornati al 19 gennaio 2018 e, purtroppo, sono in costante aumento.
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